“Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole, colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose… La semplificazione è il segno dell’intelligenza.”

Così affermava Bruno Munari, figura eclettica di intellettuale, che ha intrapreso, sovrapponendole, le carriere di artista, designer, educatore, scrittore. Una vita dedicata alla totale espressione della creatività che l’artista ha declinato in ogni modo. Una vitalità straordinaria, alimentata sempre da ironia e curiosità, ha permesso a Munari anche di divagare sulla funzione degli oggetti per giocare in libertà, fino a realizzare cose apparentemente inutili, come le Forchette Parlanti.

Questa serie, forchette in acciao inox piegate all’espressività a discapito della funzione, sono un esempio emblematico di un’arte che si permette di concentrarsi esclusivamente sull’esercizio della fantasia. È lo stesso Munari a spiegarlo affermando che questo delle forchette è un gioco, una specie di ginnastica mentale, come quella che si fa con i bambini.

“Una forchetta chiusa per le signore che hanno problemi di dieta, una forchetta per indicare sul menù, una forchetta per chiedere permesso, una forchetta per l’autostop, eccetera…”

Nella colonna di destra una bella immagine di Bruno Munari ritratto da un grande Maestro della fotografia, Ugo Mulas.

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